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La strategia di marca Poltronesofà ha il fiato corto

Poltronesofà, la multa da 1 milione per campagne pubblicitarie ingannevoli nel 2020 è confermata dal Tar del Lazio.

Doppi saldi, fuori tutto, supervalutiamo il tuo usato, scade domenica: fuffa. È questo il parere dell’Antitrust. Una strategia di vendita basata sul senso di urgenza, su una fretta che non è reale perché le promozioni vanno avanti in loop ogni settimana e ‘ogni maledetta domenica’ c’è un’offerta imperdibile che termina proprio quella domenica. E così, nella sentenza resa nota ieri, i giudici hanno confermato la decisione dell’AGCM, scrivendo di «palesi illogicità e manifesti travisamenti di fatti». Non è un fatto nuovo, Poltronesofà viene sanzionata per pubblicità ingannevole dal 2014.

Nell’epoca in corso, è ancora possibile adottare come strategia fondativa di marca la guerra dei prezzi? È una decisione efficace per la brand equity quella di concentrare la narrazione di marketing su dimensioni competitive di posizionamento di prezzo? E mettere in scena una costruzione artefatta della qualità – «autentica qualità» – favorisce la brand advocacy?

L’autenticità è correlata a tratti come impegno per la tradizione e il rispetto dell’identità territoriale del prodotto Made in Italy; a integrità, sincerità e coerenza. Dov’è la coerenza, visto che la promessa di valore del brand è incongruente perché ingannevole? Rendere la marca vicina alle persone con gli amichevoli ‘artigiani’ degli spot è una mistificazione di branding. Quando la comunicazione è incoerente, i comportamenti dell’azienda sono discutibili, l’esperienza di consumo è deludente, ecco che la brand image cade in rovina. La strategia di marca Poltronesofà ha il fiato corto: se non verrà attualizzata, l’obsolescenza è inevitabile.

Nicola Di Francesco

presentato da “azienda & impresa” – AG & Partners srl

Romano Pisciotti

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